GIORNATA DI APPROFONDIMENTO SULLA LEGALITA' CON DON MARCELLO COZZI

Lunedì 20 Dicembre 2010

Le classi del biennio e del triennio del Liceo Scientifico "E. Majorana" di Genzano incontreranno Don Marcello Cozzi nell'ambito della giornata di approfondimento sulla legalità.
L'incontro si svolgerà nell'aula magna della scuola in Via Generale Pennella dalle ore 9,00 alle 11,00 e dalle 11,30 alle 14,00

VERSO RIFIUTI ZERO

SABATO 18 DICEMBRE 2010 DALLE ORE 9:30

Giornata organizzata dalla Rete Regionale dei Movimenti Lucani con il patrocinio del Comune di Sasso di Castalda, la partecipazione della rivista DECANTER e di LIBERA BASILICATA.
L'iniziativa rappresenta uno dei cento passi verso la XVI giornata della Memoria e dell'Impegno che LIBERA organizza il prossimo 19 marzo 2011 in Basilicata.
Saranno presenti alcuni sindaci e amministratori della rete nazionale dei Comuni Virtuosi che
racconteranno l'esperienza attuata dalle proprie amministrazioni riguardo un governo altro dei
rifiuti e alle pratiche virtuose connesse alla strategia RIFIUTI ZERO.



ONORIAMO LUCA E MARIROSA

“Venerdì 17 dicembre rappresenta una svolta importante nella storia di
Luca e Marirosa. Ci auguriamo che la riesumazione dei loro corpi possa
portare alla verità definitiva, intesa come verità dei fatti e non
solo giudiziaria”. Lo ha detto don Marcello Cozzi, coordinatore di
Libera in Basilicata, in riferimento alla decisione della Procura di
Matera di effettuare una nuova autopsia sui corpi di Luca Orioli e
Marirosa Andreotta: i ragazzi trovati morti nel bagno di casa di lei
la sera del 23 marzo 1988. “Abbiamo bisogno di sapere cos'è realmente
successo quella sera – ha detto don Cozzi - e se Luca e Marirosa sono
morti davvero per un incidente domestico o se invece sono stati
assassinati. Al di là di questo sono ancora molte le domande che
attendono risposte. Non è mai stato chiarito, ad esempio, perché in
alcune fotografie il luogo del ritrovamento dei cadaveri sia stato
alterato così come la posizione dei cadaveri o per quale motivo le
svariate perizie effettuate negli anni siano tanto contarddittorie
loro. L'autopsia sui corpi dei ragazzi – ha aggiunto il responsabile
di Libera Basilicata – è un po' come il ritrovamento del corpo di
Elisa Claps: un punto fermo nelle singole storie che però non mette la
parola fine, anzi solleva altri interrogativi ancora tutti da
chiarire. Ci auguriamo che il lavoro della magistratura dia risposte
anche su questo”.
Nei giorni 17 e 18 dicembre Libera Basilicata organizzerà un presidio
davanti al cimitero di Policoro ed estende l'invito a tutti i
cittadini perché è doveroso far sentire la propria vicinanza a chi, in
tanti anni, ha subito violazioni della memoria. Onoriamo la memoria di
Luca e Marirosa con la nostra presenza, nel loro e nel nostro grido di
verità e di giustizia.
L'appuntamento è per venerdì 17 dicembre dalle 16.30 alle 18.00
presso il cimitero di Policoro(MT) e alle ore 18.30 presso l'ospedale
madonna delle grazie a Matera.

III ASSEMBLEA LIBERA BASILICATA "ZONE D'OMBRA, TERRA DI LUCE"


Domenica 5 dicembre 2010, Sala del Castello Sanseverino - Grumento Nova (PZ)

Cari amici e amiche,
abbiamo un motivo in più quest’anno per incontrarci: la XVI Giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie che celebriamo ogni anno il 21 marzo, primo giorno di primavera, e che quest’anno si realizzerà in Basilicata, a Potenza, il 19 marzo.
Verranno in migliaia e migliaia da ogni angolo del Paese, giovani e adulti, Scuole, Associazioni, rappresentanti dell’Antimafia Istituzionale, per rinnovare ancora una volta l’impegno di tutti nella lotta alle mafie a partire proprio dal ricordo di quanti sono invece morti per mano delle mafie; e per dirci, dunque, che la memoria ha senso solo se si trasforma in impegno.
Tanti i motivi che quest’anno ci portano in Basilicata: perché le vittime di mafia appartengono a tutto il Paese e quindi anche alla memoria collettiva della nostra regione, perché gli avvenimenti degli ultimi anni hanno posto la Basilicata non solo al centro delle cronache nazionali ma anche delle preoccupazioni e delle riflessioni del popolo di Libera sparso per tutto il Paese ed infine perché si vuole dire che in questa terra, come in tante altre del Paese, avendo a che fare solo con poche zone d‘ombra, è sempre più doveroso prendere coscienza delle nostre responsabilità e quindi del fatto che le ombre si diraderanno solo nella misura in cui ciascuno di noi riuscirà ad essere costruttore di luce.
L’Assemblea di quest’anno, dunque, ancora una volta ci chiamerà a riflettere su quale percorso di legalità e giustizia nella nostra regione, sulle nostre responsabilità, sulla nostra voglia di metterci in gioco vincendo le non poche resistenze e andando oltre i non pochi campanilismi che ancora non ci fanno camminare insieme, sulla capacità di costruire proposte politiche che superino la sola logica della denuncia, sull’impegno concreto che quotidianamente viene chiesto a ciascuno di noi e alle nostre tante Associazioni. Abbiamo bisogno del confronto faccia a faccia, dunque, di parlarci guardandoci negli occhi, di scambiarci le idee in tempo reale e magari anche di dirci che su molte cose non siamo d’accordo ma tuttavia deve prevalere in noi sempre più la voglia di cercare i sogni che ci accomunano, piuttosto che rassegnarci nelle sabbie mobili di divergenze più simili a campanili e steccati che alla pur legittima diversità di opinioni.
E abbiamo bisogno di essere in tanti. Non solo perché è bello confrontarci in tanti e stare insieme in tanti, ma anche per dare un segnale forte ed incisivo alle “zone d’ombra” e a quanti in quelle zone hanno posto abituale dimora stuprando quotidianamente pezzo per pezzo, frammento per frammento la bellezza della nostra regione.
Non possiamo più permetterlo: nel nome di Maria Antonietta, di Luca, di Marirosa, di Vincenzo, di Elisa, di Tiziano, dei tanti che rassegnati stanno abbandonando la regione, dei tanti disoccupati o in cassa integrazione, di chi ha cercato fortuna in Basilicata ma non ha trovato neanche una degna accoglienza solo perché con una pelle diversa, di chi non può consentirsi una casa perché i soldi non bastano, di chi si sbatte giorno per giorno nell’inferno delle droghe, del popolo anonimo e silenzioso che da anni attende invano un po’ di giustizia. Di chi ha perso ogni speranza.

Grazie e a presto.

don Marcello Cozzi

Presentazione “LE MAFIE NEL PALLONE” di DANIELE POTO


Mercoledì 1 dicembre, ore 17.30 - Auditorium chiesa Santa Cecilia, Potenza
Don Cozzi: “Aggressione mafiosa al calcio di Potenza”

“Se le persone coinvolte nella vicenda giudiziaria del Potenza calcio
sono mafiose sarà un Tribunale a dircelo. Quello che è certo è che il
calcio di questa città ha subìto il tentativo di un'infiltrazione
mafiosa”. Lo ha detto don Marcello Cozzi, referente in Basilicata
dell'associazione Libera, commentando la presentazione del libro di
Daniele Poto, “La mafie nel pallone”, che si svolgerà mercoledì primo
dicembre alle ore 17.30 nell'auditorium "Angelo Laurino" in via
Adriatico a Potenza (parrocchia Santa Cecilia). Il libro, che ha come
sottotitolo “Storia dell'illegalità diffusa nel gioco più truccato del
mondo”, racconta di come il mondo del calcio sia spesso oggetto di
“particolari attenzioni” da parte della criminalità. Riciclaggio di
soldi mediante sponsorizzazioni, partite truccate, scommesse
clandestine, presidenti prestanome, il grande affare del mondo ultrà,
le scuole calcio: secondo l'autore si tratta di una realtà
inquietante, poichè i collegamenti e le collusioni con le mafie
sarebbero vastissimi. “I clan coinvolti sono trenta – ha spiegato
l'autore – e il fenomeno è diffuso tanto al centro-sud quanto al nord
d'Italia”. Lombardia, Lazio, Campania, Basilicata, Calabria, Puglia,
Sicilia e sospetti anche in Abruzzo. Il libro dedica un ampio capitolo
al caso del Potenza Calcio e del suo presidente Giuseppe Postiglione,
che in soli tre anni ha portato la squadra in Prima Divisione, salvo
poi essere esclusa dal campionato professionistico.
“Le recenti vicende giudiziarie che hanno coinvolto il Potenza calcio
– ha detto don Cozzi - ci offrono uno spaccato di come oggi il mondo
del pallone fa gola alla criminalità anche in una città di provincia
come Potenza. Un tribunale ci dirà qual è stato, e se c'è stato, il
coinovlgiomento della società guidata da Giuseppe Postiglione negli
affari illeciti che gli vengono contestati, resta però il fatto certo
che la criminalità lucana ad un certo punto ha cercato di infiltrarsi
anche nel mondo del pallone di questa città. Al di là di quello che
verrà accertato delle dichiarazioni rese da Cossidente è chiaro che la
mafia lucana, oltre agli affari di sempre, ha cercato contatti con
altri pezzi della società, della politica, di certe istituzioni e del
mondo del calcio. La mafia ha avvicinato l'ambiente del calcio, ora
sarà il tribunale a dirci se i personaggi coinvolti erano complici. La
criminalità lucana – ha aggiunto don Cozzi - forse per troppo tempo
sottovalutata, ha probabilmente voglia di fare il salto di qualità e
il mondo del pallone, con tutti i soldi e gli affari che mette in
movimento, potrebbe offrire un pericoloso trampolino di lancio”. Alla
presentazione del libro parteciperanno il giornalista del Corriere
dello Sport, Velerio Piccioni, e un docente di matematica che
spiegherà come è possibile riciclare denaro sporco attraverso le
scommesse calcistiche.

LABORATORIO DI GIORNALISMO DI INCHIESTA

Parte sabato 20 novembre il primo Laboratorio di giornalismo di inchiesta organizzato da Libera Basilicata, Libera Informazione e Narcomafie. Al progetto, che rientra nell'ambito dei "100 parsi verso il 21 marzo" - la Giornata nazionale della memoria e dell'impegno in ricordo delle vittime di mafia - parteciperanno ben 52 persone. Nell'idea iniziale era stata fissato un tetto masssimo di 25 iscritti ma le numerose, convinte e motivate richieste di partecipazione, hanno fatto sì che il numero raddoppiasse. “Vogliamo dare a tutti – ha detto don Marcello Cozzi, referente di Libera in Basilicata – la possibilità di interagire con giornalisti di spessore che quotidianemente svolgono lavoro di inchiesta sul campo”. Tra i relatori ci saranno infatti Roberto Morrione: primo direttore di Rai International e primo direttore di Rainews24, oggi presidente della Fondazione di Libera Informazione (il settore di Libera dedicato all'inchiesta sui temi della legalità e alla formazione di giornalisti attenti a raccontare i fatti oltre la cronaca); Maurizio Torrealta: capo redazione inchieste di Rainews24, autore di “Mafia: la trattativa” e “Il segreto delle tre pallottole”; Tony Mira: caporedattore nella redazione romana di “Avvenire” dove cura le inchieste e i dossier di approfondimento. Gli incontri si svolgeranno nel centro di formazione del Seminario Maggiore di Potenza, ogni sabato a partire da domani e fino alla fine di gennaio con una pausa nel perido natalizio. Obiettivo del laboratorio sarà quello duplice di fornire agli iscritti le nozioni base per realizzare inchieste giornalistiche e di formarli sulle tematiche di mafia e antimafia in Basilicata. Chi vorrà partecipare attivamente al laboratorio potrà realizzare una vera e propria inchiesta sul territorio e agli autori di quelle che saranno ritenute più interessanti sarà offerta la possibilità di svolgere uno stage nelle redazioni di Libera Informazione e di Narcomafie. Al primo incontro sarà presente anche il presidente dell'Ordine dei giornalisti della Basilicata, Domenico Sammartino. 

III riconoscimento nazionale Mimmo Beneventano

“Il nostro modo migliore per ricordare Mimmo Beneventano è quello di riconoscere il buon lavoro a chi opera nel campo dell’informazione e della pubblica amministrazione”. Il coordinamento lucano di “Libera.
Associazioni, nomi e numeri contro le mafie”, organizza per il terzo anno consecutivo il riconoscimento intitolato a “Mimmo Beneventano”: il medico, giornalista e amministratore locale di origine lucane,
ucciso in un agguato di camorra a Ottaviano, in provincia di Napoli, il 7 novembre 1980. A ricevere il riconoscimento quest’anno saranno: il Comune di Pollica (Salerno) alla memoria del sindaco Angelo
Vassallo, la redazione del programma di Raitre “Chi l’ha visto?” e il giornalista del “Quotidiano della Calabria” Ferdinando Piccolo. Queste le motivazioni: “Ad Angelo Vassallo perché il sacrificio della sua
vita possa rappresentare, per il comune di Pollica e per chi gestisce la cosa pubblica nei tanti comuni del nostro Paese, un seme si speranza che porti frutti di giustizia”;  “Alla redazione di Chi l’ha visto perché con il suo puntuale lavoro d’inchiesta contribuisce in modo fondamentale a ridare dignità e giustizia a tante storie private della verità”; “A Fernando Piccolo perché con il suo puntuale lavoro d’inchiesta contribuisce in modo fondamentale alla costruzione di un Paese libero dalle mafie”. “Vogliamo manifestare la nostra riconoscenza – ha detto il referente di Libera per la Basilicata, don Marcello Cozzi - a chi nel giornalismo e nell’ambito delle
amministrazioni locali, ha cercato di contrastare le mafie di ogni tipo.
Il riconoscimento alla memoria Angelo Vassallo (assassinato lo scorso 6 settembre) è il modo migliore per ricordare una persona che ha dato la vita per la giustizia così come quello al giornalista Piccolo, vittima di intimidazioni in Calabria, e alla redazione di “Chi l’ha visto?”, rappresenta il nostro apprezzamento per il loro
lavoro di inchiesta finalizzato alla ricerca della verità dei fatti. A questo proposito – ha aggiunto don Cozzi – non possiamo non ricordare Raffaele Ciriello, il fotografo lucano che ha dato la vita in terra palestinese.
Da qui nasce anche l’esigenza del laboratorio di giornalismo in Basilicata che partirà a breve, con l’auspicio che sulla scorta dell’esperienza di Beneventano e di Ciriello si possa far crescere una generazione di giornalisti che antepongano la giustizia e la verità ad ogni altra cosa e che possano raccontarci come davvero
stanno le cose in Basilicata perchè – ha concluso don Cozzi - c’è bisogno di andare sempre dietro i fatti, nelle profondità dei fatti”.
La cerimonia di consegna del riconoscimento si terrà sabato 6 novembre alle ore 17.30 nel teatro comunale di Sasso di Castalda, paese di origine di Mimmo Beneventano.